Nel momento in cui si porta l’automobile a demolire, deve per forza essere rilasciato un cosiddetto certificato di rottamazione, un documento importantissimo che è composto di più parti. Vediamo quindi di scoprire ora come è fatto un certificato di rottamazione e quali informazioni deve per forza contenere perché sia ritenuto valido.

I dati del proprietario

Una prima parte del certificato di rottamazione contiene tutti i dati anagrafici del proprietario. Per questo motivo, chiunque voglia procedere con la rottamazione del mezzo deve presentare un documento di identità valido da cui vengono estrapolate tutte le informazioni necessarie per compilare questa sezione del certificato.

Le caratteristiche del veicolo

Un’altra sezione che compone il certificato di rottamazione riguarda tutte le caratteristiche del veicolo che viene rottamato. In pratica, Deve essere presente ogni dettaglio che riguarda l’automobile da rottamare come marca, modello, numero di targa, anno di immatricolazione, colore e altri dettagli di questo tipo per poter identificare in maniera univoca il mezzo. Viene anche inserito il numero di telaio proprio per questo scopo.

I dati del centro di rottamazione

Perché il certificato di rottamazione possa essere valido e completo, non può mancare una parte che riguarda l’azienda che si occupa della rottamazione. È necessario che nel certificato ci sia l’indicazione precisa del nome della ditta, di chi è il suo proprietario e anche un numero di autorizzazione per svolgere tale attività. È necessario anche indicare qual è l’ente che ha rilasciato questa particolare autorizzazione.

L’impegno alla cancellazione

Infine, un certificato di rottamazione contiene sempre una parte che si chiama impegno alla cancellazione. In pratica, si tratta di una promessa a recarsi entro 30 giorni dal rilascio del certificato di rottamazione presso lo sportello Aci più vicino per procedere alla cancellazione del veicolo dal pubblico registro automobilistico. Potrebbe sembrare una seccatura, un’incombenza in più da svolgere ma in realtà conviene perché una volta che il veicolo viene cancellato, non sarà più necessario pagare il bollo, cioè la tassa automobilistica che pesa non poco sulle spalle delle famiglie italiane.

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Di Grey